Che cos’è
E’ una neoformazione fibrovascolare che supera il limbus (zona di separazione tra cornea e sclera) e occupa la cornea nel settore nasale. Questa patologia è frequente nei soggetti di sesso maschile che sono esposti per lavoro all’aria aperta. Può avere evoluzione progressiva e recidivare dopo l’asportazione chirurgica. L’incidenza della recidiva viene ridotta ricorrendo all’effettuazione di autotrapianti congiuntivali.
Sintomi
- Sensazione di corpo estraneo
- Lacrimazione
- Bruciori e fastidi nella visione notturna
- Riduzione della vista per perdita della trasparenza corneale o per deformazione della cornea
- Diplopia nello sguardo laterale
- Inestetismo
Evoluzione
E’ progressiva con una velocità che varia da individuo a individuo
Terapia
Consiste nella rimozione chirurgica. L’intervento di elezione consiste nell’autotrapianto di congiuntiva. La complicanza postoperatoria più frequente è rappresentata dalla recidiva che può essere rioperata.
Non è vero che
- Si cura con i colliri
- Si opera quando è progressivo
- Che bisogna essere allettati dopo l’intervento
- Che l’intervento è doloroso
- Che sicuramente recidiva
Quali sono le cause?
- Esposizione ai raggi ultravioletti ed alle radiazioni termiche con alterazione delle cellule staminali dell’epitelio limbare.
- Lo pterigio è molto più comune in alcune popolazioni, ad esempio nei soggetti che vivono nelle zone equatoriali tra il 37° parallelo nord e sud.
- Chi lavora all’aperto, soprattutto se l’attività si svolge vicino a superfici riflettenti, ha maggiore probabilità di sviluppare lo pterigio.
Quando operare?
- Diminuzione della capacità visiva
- Limitazione della motilità oculare
- Comparsa di displasia
- Evidente crescita documentata dall’oculista
- Crescita riferita dal paziente
- Spiccata sintomatologia soggettiva (irritazione, bruciore,fastidio ecc)
- Motivazioni estetiche
In cosa consiste l’ intervento?
- Rimozione della testa e di parte del corpo dello pterigio
- Accurata ed estesa rimozione del tessuto fibrovascolare
- Prelievo della congiuntiva superotemporale e sutura del graft congiuntivale nella zona di sclera esposta.
Quanto dura l’intervento?
Mediamente, da 30 a 45 minuti.
Che tipo di anestesia?
Regionale, con l’iniezione perioculare nella regione orbitaria di un anestetico.
Quale è la degenza?
L’intervento si svolge solitamente in regime ambulatoriale , dunque, non richiede degenza.
Quali esami preoperatori sono necessari?
- Valutazione oculistica
- Esami di laboratorio di routine
- Elettrocardiogramma
- Visita anestesiologica nei casi in cui vi sia una cardiopatia o altre malattie debilitanti
Come comportarsi dopo l’intervento?
Si tratta di una condizione non invalidante, per cui:
- Fare le stesse cose che si facevano prima dell’intervento
- Non stare in casa tutto il giorno nè a letto o con gli occhi sempre chiusi
- Non necessitano terapie farmacologiche impegnative
- Utilizzare colliri steroidei ed antibiotici 4 volte al dì per 20 giorni
- Eseguire la profilassi antibiotica per 3 giorni
- Porre molta attenzione alla regolarità delle medicazioni che vanno effettuate solo dopo un’accurata igiene delle mani
- Evitare assolutamente di toccare o di comprimere l’occhio
- Evitare il contatto con sostanze irritanti, ad es. shampoo
- Utilizzare un occhiale da sole protettivo durante il giorno o un cappellino con tesa
- Non compiere sforzi particolari
- Contattare immediatamente il proprio oculistaIn in caso di forte dolore o per qualsiasi dubbio
- Eseguire le visite oculistiche di controllo secondo consiglio medico