Che cos’è l’alluce valgo?
E’ una patologia del piede che si caratterizza per la deformità della I articolazione metatarso-falangea che appare angolata all’interno con la conseguente deviazione laterale e/o la rotazione dell’alluce verso le altre dita.
La malattia è molto diffusa ed ha un’incidenza che aumenta progressivamente con l’età: 3% tra 15-30 anni, 9% tra 31-60 anni, 16% oltre i 60 anni. Sono più frequentemente colpite le femmine rispetto ai maschi (rapporto F/M = 2-4:1), senza differenze tra le diverse etnie, mentre è ormai nota la predisposizione genetica.
Quali sono le cause?
La deformazione può essere dovuta a:
- Predisposizione genetica
- Malformazioni congenite
- Utilizzo di calzature inadatte (pianta stretta, punta stretta e tacco alto)
- Lesioni a carico del piede
- Problemi di peso, di postura o di tono muscolare
- Alcune forme di artrite
Quali sono i sintomi?
La sintomatologia può variare: alcuni pazienti lamentano dolore al secondo dito piuttosto che all’alluce, mentre altri riferiscono di provare un violento dolore, pur senza avere deformità notevoli. Il progredire della patologia può provocare dolore anche intenso con una limitata capacità di movimento dell’alluce e portare a deformazioni invalidanti. Nei casi più gravi la deviazione dell’alluce può portare all’accavallamento dell’alluce con il secondo dito del piede. La cute che ricopre l’articolazione interessata da questo disturbo può apparire rossa e dolente. In generale, comunque, l’alluce valgo è caratterizzato dalla presenza di diversi sintomi quali:
- Presenza di un rigonfiamento alla base dell’alluce
- Gonfiore o arrossamento intorno all’alluce
- Ispessimento della cute alla base dell’alluce
- Dolore persistente o intermittente
- Capacità limitata nei movimenti dell’alluce
Pertanto, è assolutamente consigliabile indossare scarpe comode e di evitare calzature con pianta stretta, punta stretta e tacco alto.
Trattamento
Diversi sono i trattamenti a disposizione per l’alluce valgo. La scelta dipende dalla gravità della sintomatologia.
Trattamenti non chirurgici:
- Indossare scarpe ampie e comode che offrano molto spazio per le dita dei piedi
- Applicar un bendaggio che mantenga il piede in posizione normale, riducendo lo stress sull’alluce e alleviando il dolore
- Usare farmaci antidolorifici o cortisonici in caso di gonfiore
- Utilizzare cuscinetti per separare le dita e plantari correttivi per distribuire uniformemente il peso del corpo
- Applicare del ghiaccio sulla zona interessata e pomate antinfiammatorie, soprattutto dopo che si è stati a lungo in piedi
Trattamenti chirurgici:
La terapia chirurgica deve essere considerata quando le misure conservative non sono sufficienti a garantire una buona qualità di vita al paziente. I parametri da considerare sono: grado e tipo di deviazione, congruenza articolare, presenza di fenomeni degenerativi articolari, patologie e deformità associate, età, richieste funzionali del paziente. La complicanza più frequente è la recidiva; altre complicanze sono: infezioni, metatarsalgia cronica, necrosi avascolare del I metatarso (osteotomie distali), alluce varo (ipercorrezione). Si distinguono un:
- Approccio chirurgico classico: lo scopo è di correggere la deformità restituendo all’alluce la giusta posizione. Attraverso l’apertura chirurgica della cute e dei tessuti sottostanti (procedura “a cielo aperto”) viene asportata parte dell’osso e si inseriscono dei supporti.
- Approccio chirurgico percutaneo: consente di ottenere i medesimi risultati dell’approccio chirurgico classico ma in modo meno invasivo e con tempi di recupero post-operatori molto più brevi. La procedura percutanea – mediante appositi strumenti e sotto la guida di strumenti radioscopici – permette di operare direttamente sull’osso attraverso piccoli fori praticati nella cute.