Cos’è la chirurgia artroscopica?
La chirurgia artroscopica è quella procedura che consente di operare all’interno delle articolazioni senza aprire le stesse (al contrario di quanto avviene con le metodiche classiche). I chirurghi hanno la possibilità d’ispezionare e visionare direttamente l’interno delle articolazioni mediante l’uso di particolari microscopi, di piccole dimensioni (gli artroscopi), grazie ai quali capacità diagnostiche e accuratezza sono enormemente amplificate. Inoltre è possibile catturare le immagini delle articolazioni e dei gesti chirurgici effettuati attraverso sistemi di registrazione fotografica e video collegati ai sistemi di lenti miniaturizzate degli artroscopi. Sono quindi possibili, oggi, varie procedure chirurgiche effettuabili direttamente all’interno delle articolazioni che in precedenza erano possibili solo mediante ampia apertura chirurgica delle articolazioni della spalla (oppure di anca, ginocchio, gomito, polso o caviglia).
In alcuni casi l’artroscopia può essere anche utilizzata come procedura diagnostica per localizzare l’esatta area di patologia, seguita da una procedura chirurgica classica per via aperta che corregge la patologia.
Qual è l’ospedalizzazione richiesta?
Secondo le possibilità organizzative della struttura ospedaliera, l’ospedalizzazione del paziente può avvenire o la mattina stessa dell’intervento chirurgico o, in casi selezionati, la sera prima dell’intervento. Sarà il medico a indicare l’esatto momento per il ricovero.
Al ricovero seguono gli esami di routine (elettrocardiogramma, esami ematochimici, radiografie, …) che di solito precedono un esame chirurgico.
Il tipo di anestesia, sia essa generale o loco regionale, sarà discussa con l’anestesista in questa fase. L’intervento è effettuato in una sala chirurgica standard, normalmente attrezzata e con personale infermieristico e anestesiologico presente.
L’intervento dura da 45 minuti a un’ora e mezzo circa, in base alla patologia da affrontare. Immediatamente dopo il completamento dell’intervento, il chirurgo medica le ferite con una morbida medicazione compressiva piatta.
Dopo l’intervento segue un periodo di osservazione in una sala adiacente alla sala operatoria dove sono tenuti sotto controllo i segni vitali. Molti pazienti sono dimessi il giorno stesso dell’intervento o al massimo il giorno dopo.
Bisogna ricordare che l’artroscopia, nonostante richieda un solo giorno di degenza, è un intervento chirurgico a tutti gli effetti. Dopo l’intervento, quindi, non si è in grado di guidare autoveicoli ed è opportuno organizzarsi preventivamente per il rientro a casa.
Come curare la ferita chirurgica?
La medicazione imbottita lasciata dal chirurgo deve essere sostituita, in ospedale o a casa, dopo 48 ore con grossi cerotti piatti, per proteggere le suture degli accessi chirurgici. Le suture degli accessi chirurgici, effettuate con punti esterni tipo SteriStrips non devono essere rimosse salvo che non si stacchino spontaneamente. Nei giorni successivi all’operazione gli impacchi ed i cerotti che coprono le ferite possono macchiarsi di un liquido di drenaggio. C’è spesso anche la sensazione della presenza di un fluido all’interno dell’articolazione, che verrà poi normalmente riassorbito.
E’ nel caso di formicolii, intorpidimenti, febbre, dolore importante, preoccupanti sudorazioni che bisogna mettersi in contatto con il proprio medico di fiducia.
Quali sono gli accorgimenti post operatori?
Al momento della dimissione, sono prescritte al paziente delle medicine da assumere per via orale; è fondamentale avvertire il medico di eventuali allergie. Durante le prime 48 ore successive all’intervento, è possibile ridurre gonfiore e fastidio presso l’area trattata chirurgicamente, grazie all’applicazione di impacchi freddi.
E’ importante ricordarsi di non assumere farmaci contenenti aspirina poiché potrebbero aumentare i sanguinamenti post operatori. Nei giorni immediatamente successivi all’operazione è prudente non bagnare le ferite.
La ginnastica riabilitativa dell’arto operato è fondamentale per il recupero della sua funzionalità. Gli stessi chirurghi possono indicare degli specialisti in grado di elaborare un programma personalizzato di riabilitazione in funzione delle condizioni del paziente, della patologia e della tecnica operatoria.
E’ bene tenere presente che servono varie settimane per ottenere una cicatrizzazione dei tessuti intra articolari, e alcuni mesi prima di raggiungere la definitiva riparazione. Pertanto, è raccomandato un uso dell’articolazione prudente e rispettoso delle indicazioni personalizzate fornite dal chirurgo o dai suoi collaboratori.